
Come mi sono preparata in gravidanza al mio parto senza dolore
Ho pensato molto a questo articolo, ho pensato molto a come calibrare le parole quando raccontavo del mio parto: non è semplice essere creduti quando si descrive un dolore del tutto gestibile, simile a forti dolori da ciclo, non è semplice farlo con chi ha sofferto molto durante il travaglio… e spesso questa cosa ammetto di averla taciuta.
Oggi mi sono svegliata con la neve, che non vedevo da tanti anni, e in questa pace ho pensato che era giunta l’ora di scrivere questo articolo e di diffondere un messaggio di parto positivo a tutte le donne.
La madre ha diritto ad un buon parto
e il bambino ha diritto ad una buona nascita…
e tutti noi meritiamo un buon inizio.
LEBOYER

Inizio col raccontarvi in breve il mio parto, doverosa premessa, poi un giorno ve lo racconterò tutto per bene.
Come ho scritto all’inizio, ho avuto un travaglio di cui reputo il dolore gestibilissimo e sopportabile, simile a intensi dolori da ciclo. La mia nana ha iniziato a farsi sentire verso le 2 di notte, alle 4 ero in casa maternità (la Quercia di Merone http://maternitalaquercia.com/ ) accolta da una delle nostre ostetriche, Isottina, ho travagliato nella tranquillità della notte. Tra una contrazione e l’altra sonnecchiavo, seduta sul divano, circondata da cuscini e con un buon profumo d’incenso. Verso le 8 sono stata visitata, ero ancora di pochi centimetri e poi sono andata avanti a travagliare così, tranquilla, come volevo io. Alla contrazione sapevo che cosa dovevo fare, ero preparata: respira, concentrati, rilassa il volto, la bocca, dura poco e poi tutto passa e puoi dormire. Sono andata avanti così, fino a che hanno iniziato ad essere dolori un pò più forti, allora il mio compagno mi ha preparato la vasca e nel frattempo è arrivata l’altra nostra ostetrica, Isabella. In acqua, che bellezza, l’acqua calda sulla pancia, e l’ostetrica Isabella che mi aiutava a rimanere concentrata sul mio respiro. Verso le 13 inzio a sentire le spinte, sono convinta di dover fare la cacca (ahahah si proprio così!), uscire dalla vasca e rientrare. Ma altro che cacca! La mia bimba vuole nascere! Mi ritrovo nella stanza, non mi ricordo assolutamente come ho fatto ad uscire, a carponi e così iniziano le spinte, secondo le mie onde, secondo il mio istinto e la mia nana nasce, tra le mani del suo papà. La parte più dolorosa sono state le ultime spinte, dove la pelle tirata del perineo sfregava contro la testolina. E un’altra parte dolorosa è stato il dopo (no, nessuna lacerazione o complicazione), non ero preparata ai morsi uterini e quelli li ricordo con molto fastidio, oltre a sentire un pavimento pelvico molto provato diciamo 😉
E quindi mi trovo qui a elencarvi cosa secondo me ha reso il mio parte senza dolore, o comunque, di un dolore sopportabilissimo gestibile, ne approfitto anche per RINGRAZIARE tutte le persone che hanno contribuito direttamente o indirettamente, a “farmi avere” il parto che volevo.

1. LA PREPARAZIONE “TEORICA e FORMATIVA”
Molti pensano che siccome sono la titolare di Mama-o non ho fatto il corso pre parto oppure si chiedono perché l’ho fatto. Perché i corsi non sono solo contenuti, altrimenti basterebbe aggiornarsi su google, ma sono una preparazione emotiva e psicologica a quel momento, il tuo parto.
Io mi sono preparata moltissimo e questo ha sicuramente influito sulla gestione del dolore:
- ho partecipato al gruppo settimanale di mamme in gravidanza (dall 29^ alla 36^ settimana) condotto dall’ostetrica Isabella alla casa maternità la Quercia, fondamentale per me. Ho imparato tantissime cose sulla gestione del dolore e ho conosciuto persone splendide.
- ho partecipato con il mio compagno al laboratorio del blog Parto Positivo che si svolge annualmente a Milano (le conduttrici hanno sede a Londra) verso la 20^ settimana, che ci ha aiutato a decidere bene che cosa volevamo per il nostro parto e quindi ad optare senza indugio per il parto in casa o in casa maternità. Non le ringrazierò mai abbastanza per averci accompagnato a questa fantastica scelta.
- ho letto tanti libri positivi: il primo tra tutti, La gioia del Parto di Una May Gaskin, ricco di esperienze di parti positivi. Per me questa è la bibbia, ogni donna dovrebbe leggerla
- ho frequentato con il mio compagno il corso pre parto di coppia da mama-o, perché entrambi fossimo pronti per il durante e il dopo e per ritagliarci questo momento speciale e unico della nostra vita. Bellissimi ricordi che saranno per sempre scolpiti nella mia mente.
- abbiamo fatto 3 incontri privati di coppia con una delle nostre ostetriche del parto in casa maternità, per legare ancora di più con il posto e le persone che ci avrebbero accompagnato nel nostro viaggio della nascita; anche di questa esperienza ho bellissimi ricordi!

2. LE MIE OSTETRICHE
Durante la gravidanza ho scelto di farmi seguire dalle ostetriche della Quercia, esperienza che mi ha fatto crescere molto e sopratutto, vedere comparire loro al momento del travaglio (e non persone sconosciute) è stato un fattore determinante. Isabella non te l’ho mai detto, ma quando sei arrivata verso le 11.00 credo di aver fatto gli ultimi centimetri perché la mia neocorteccia si è detta “ok c’è isabella adesso puoi partorire”.

3. LUOGO DEL PARTO
Di certo e senza dubbio la tranquillità della casa maternità e del rispetto che viene data alla nascita contribuisce moltissimo al parto indolore (questo lo dicono tantissime ricerche); ma! mi sento di dire che se tu, donna in attesa, ti senti più sicura a partorire in ospedale, quello è il luogo giusto per te e dove avrai il parto che desideri. (Ricordati che per avere un buon travaglio il tuo cervello non si deve sentire in allerta, quindi la domanda che ti devi fare è: dove non mi sentirei in allerta? dove starei tranquilla e sicura? Nel parto siamo come animali e gli animali non partoriscono se sentono di essere in luogo pericoloso per loro o per il loro piccolo)

4. LA PREPARAZIONE “FISICA”
Partorire ha anche un’importante componente fisica, è oggettivamente faticoso travagliare. Spesso il dolore che si sente è anche la stanchezza fisica, l’acido lattico nei muscoli, il fiato corto. Senza alcun dubbio se non avessi fatto queste cose non so come avrei potuto reggere tutte quelle ore:
- Body balance: a partire dal 3^ mese, ho frequentato almeno 2 volte a settimane (e verso il termine anche 3) la palestra next gym di Burago, seguendo il corso di Body Balance. Ovviamente Elisa, l’insegnante, mi ha adattato per 6 mesi tutti gli esercizi. Durante le spinte, se non fossi stata allenata, credo che proprio che ad un certo punto avrei mollato
- Yoga in gravidanza e Movimento in gravidanza: una volta alla settimana frequentavo da mama-o questi corsi, perché caspita…un pò di fortune a coordinare il centro è giusto averle! Questa è stata anche una bella occasione di conoscere altre mamme con la pancia!
- Camminare: la mia ostetrica Isabella mi ha consigliato di camminare tutti i giorni e verso il termine di aumentare il passo e la distanza, e così conservo questi bei ricordi di lunghe passeggiate a mano del mio compagno nelle “fresche” sere d’estate.
- Fit ball in casa… sì perché quando la schiena ti chiede venia, far girare un pò il bacino ed allungarsi sulla fit ball…è stata una manna dal cielo!
- Canto carnatico e ohm: TOP! insegnatomi da isabella nel gruppo delle mamme in gravidanza alla Quercia, mi sono allenata a casa sul video di YouTube di Leboyer e Marta Campiotti… nella fase espulsiva mi ha aiutato tantissimo: il mio compagno mi ha rivelato che quando “cantavo” anche senza contrazioni, il perineo si allargava!
- Una buona e sana nutrizione: fin da subito mi sono fatta seguire da Giulia Tiranti, la nutrizionista che riceve nel nostro studio ad arcore, e questo mi ha aiutato ad avere un’alimentazione sana e perfetta per ogni trimestre, oltre a una crescita di peso giusta, fattore che sicuramente ha contribuito ad avere una bella gravidanza e anche un buon parto.
Spero vivamente che questo possa essere d’aiuto a tutte le donne in attesa o che stanno cercando un bimbo e sopratutto, che sia un modo per diffondere l’idea di un PARTO CON UN DOLORE GESTIBILE E SOPPORTABILE.
Non si può aiutare attivamente una donna a partorire;
non si può aiutare un processo involontario,
si può solo cercare di disturbarlo il meno possibile.
ODENT