
Un gruppo di persone che condivide un obiettivo comune può raggiungere l’impossibile.

Ho sempre pensato che da sola non avrei potuto aiutare come volevo le mie mamme, i loro bambini e le famiglie in generale. Ecco a voi quella che io chiamo ‘la famiglia di mama-o’, le persone con cui condivido da anni sogni, obiettivi, valori, progettualità, passione, idee innovative e impegno costante per stare accanto alle madri, ai papà, ai bambini e alle loro famiglie dalla gravidanza, al parto, fino al puerperio e la prima infanzia.

La storia di Mama-o ...e di Azzurra
Mama-o, un nome che d’impatto non spiega bene quello che facciamo, ma che racchiude tutto il senso e il valore di questo progetto ambizioso. Un progetto che ho da tempo e forse, nel mio cuore, da sempre.
Mi chiamo Azzurra, come il cielo limpido e l’acqua del mare, ho 33 anni, sono pedagogista e mamma di due bellissime bambine.
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La storia di Mama-o...e di Azzurra
Mama-o, un nome che d’impatto non spiega bene quello che facciamo, ma che racchiude tutto il senso e il valore di questo progetto ambizioso. Un progetto che ho da tempo e forse, nel mio cuore, da sempre.
Mi chiamo Azzurra, come il cielo limpido e l’acqua del mare, ho 33 anni, sono pedagogista e mamma di due bellissime bambine.
La mia storia inizia in seconda superiore (liceo socio psico pedagogico) quando la professoressa di pedagogia mi suggerisce di far parte di un team ristretto di ragazzi della provincia di Lecco che, adeguatamente formati, avrebbero fatto peer education (ovvero educazione a coetanei) sul tema delle scelte e delle dipendenze. Qui incontro un educatore professionale di grande esperienza. Un giorno, al termine degli incontri da me svolti in diverse prime superiori (avevo solo 15/16 anni), mi dice ‘comunque sei portata per fare questo lavoro, pensaci’. E io che fin da piccola sognavo di fare la maestra, mi sono trovata con questo semino in testa dell’educatore. Negli anni successivi delle superiori mi trovo quindi a rappresentare l’istituto nella provincia, imparando ad organizzare eventi, corsi, reperimenti fondi, riunioni (insieme ad altri 4/5 ragazzi) di una portata immensa, parliamo di migliaia di studenti da gestire. E come dico sempre ‘questo è stato il mio primo banco di prova come coordinatrice’, qui ho imparato competenze organizzative di inestimabile valore. Io ero sempre ‘quella sempre fuori dalla classe chissà a fare cosa’; una mia professoressa pensava seriamente che da grande avrei fatto la politica perché avevo sempre una battaglia da combattere, un progetto umanitario da perseguire. Mi viene da ridere 🙂 però l’aggettivo che più mi descrive è proprio ‘determinata’.
Insomma alla fine della quinta superiore il semino di diventare educatore germoglia e decido di iscrivermi senza dubbi alla facoltà di scienze dell’educazione dell’Università Cattolica di Milano dove incontro alcuni grandi professori di pedagogia che mi ‘illuminano’, continuo poi con la specialistica in scienze pedagogiche e contemporaneamente un master in pedagogia clinica e tantissimi corsi in ambito pre e post Natale (al Mipa, da Mammole, ecc.). Come sempre, mille cose da fare e da imparare, il tempo è sempre troppo poco per me.
Contemporaneamente agli studi, dai 20 anni lascio il mio storico lavoro in piscina come insegnante di nuoto (tranne per poche ore nell’acquaticità neonatale) e inizio a lavorare per le cooperative sociali come educatrice: centri di aggregazione giovanile, spazio post scuola, educativa scolastica, centri estivi, asilo nido, spazi gioco…con gli anni mi affidano compiti sempre più di responsabilità a coordinare diversi servizi come pedagogista e a fare formazione come esperto esterno per progetti di educazione nelle scuole di ogni ordine e grado per conto di una cooperativa.
Sento però sempre il peso della ‘pedagogia degli altri’, che a volte con condivido come modalità educative. Inizio a sentirmi un pesce fuor d’acqua rispetto ad altri colleghi. Non tutti!
Quindi il primo anno di specialistica, all’eta di 22 anni, apro la partita iva, voglio lavorare come dico io. Scrivo un progetto di formazione per gli animatori degli Oratori, rimango sveglia giorni per inviare il progetto a credo più di 2000 parrocchie e alla fine… una va a buon fine! Dopo un po’ di sconforto inizio a pensare che con l’impegno posso farcela, ma la strada da libera professionista si dimostra molto più in salita di quello che credevo! Purtroppo però i primi incarichi da libera professionista, seppur di formazione pedagogica, come agli allenatori sportivi, ai docenti, ad altri educatori, sono ancora influenzati dai chi mi commissiona gli incarichi. E questo mi genera sconforto perché non libera completamente di operare le mie scelte. A tutto ciò si aggiunge la difficoltà di trovare incarichi continuativi e retribuiti il giusto per poter vivere e sostenere anche le tasse (mi ricordo che il secondo anno di F24 tra tasse e anticipi quasi svenivo). 🙂
Nel frattempo riesco a lavorare completamente come pedagogista libera professionista: mi destreggio tra Formazioni allenatori e Coordinamento di grossi Camp estivi di Milano (parliamo di 500 bambini a settimana e una ventina di operatori) per conto del Centro Sportivo Italiano; formazione in tema di salute e e empowerment con bambini, preadolescenti e adolescente delle scuole elementari, medie e superiori della provincia di Lecco per conto della LILT di Merate/Lecco; progetti di formazione di competenze nelle scuole delle provincie di Milano e Monza per conto della società di Milano La Fabbrica; progetti che vinco io su Bandi per esperti esterni nelle scuole dei dintorni (educazione affettiva, orientamento scolastico, dipendenze, ecc..); apriamo con un collega EDUKA e ci occupiamo di formare moltissimi animatori delle parrocchie; tra i molti progetti incontro sulla mia strada la cooperativa META di monza che sarà il mio ultimo incarico come educatrice e pedagogista perché incontro persone che mi aprono la strada curiosa della maternità naturale, del babywearing, l’autosvezzamento, il parto in casa ecc…
E così cresce il mio interesse per la maternità naturale… e quindi leggo, studio, faccio corsi…
Intanto avevo incontrato quello che sarà il mio futuro marito, faccio avanti e indietro da Londra (dove mio marito sta facendo tirocinio come Psicologo), incontro una realtà di Parto Attivo leggendo libri in lingua comprati in una libreria di East Putney dove faccio spesso colazione e nello stesso centro commerciale vedo mamme con i bambini che si ritrovano in questo che non è un asilo nido, ma uno spazio nuovo mai visto in Italia. E da QUI INIZIA A PRENDERE FORMA MAMA-O NELLA MIA MENTE (che all’inizio chiamavo “Cavoli e cicogne” ahahah).
Tornata in Italia mi ricordo ancora il giorno in cui un’amica mi passò il libro “E se poi prende il vizio?”, ancora molto sconosciuto in Italia.
Non ero l’unica a pensare che tenere in braccio un bambino per molto tempo fosse un bene e non “un vizio” (come molte nonne cercavano di insegnare).
C’erano altri esseri strani come me che condividevano l’allattamento al seno oltre i sei mesi (finalmente l’oms iniziava a dire quanto facesse bene il latte di mamma e i produttori di latte artificiale dovevano stare attenti alle pubblicità!), altri piccoli extraterrestri che preferivano la fascia alla carrozzina, la mano della mamma al ciuccio, i pannolini lavabili a quelli usa e getta, l’autosvezzamento alle pappe, il contatto e il massaggio alla sdraietta.
Andò tutto molto veloce, come una cascata iniziai a scoprire sempre più teorie e centri in tutto il mondo che portavano avanti la filosofia del parto dolce, al buio, a domicilio, in piedi, a carponi, con la tua ostetrica, la tue forze, i tuoi desideri rispettati, il tuo corpo ascoltato e un interventismo medico ridotto al minimo!
E ricorderò per sempre quella frase che ha cancellato tutta la mia educazione sulla nascita, che si riassume bene in questa citazione di Gautama “La nascita è sofferenza”.
Mi avevano insegnato che se sei incinta sei malata, mangi solo alcune cose, non lavori, partorisci sdraiata con dolore ingestibile (proprio come nei film!) e appena qualcosa non va, nessun problema signora, ora tagliamo così vede subito suo figlio…perchè non sta andando bene, non si sta dilatando di 1cm all’ora e noi non abbiamo tempo da perdere…
E poi il bambino nasce e mentre si cerca di dimenticare il parto arrivano le domande e i consigli non richiesti: “ma lo allatti ancora?”, “ma guarda che se lo tieni così tanto in braccio poi prende il vizio!”, “lascialo piangere nella culla, così si abitua”, “non farlo dormire nel lettone, altrimenti non dormirà più in camera sua e diventerà un mammone…”.
E poi quella frase di Leboyer:
Le donne sanno partorire
I bambini sanno nascere
Davvero? Non ci potevo credere! …quindi io in quanto donna so già partorire, il mio corpo è in grado di farlo e anche il mio bambino: certo devo capire come poter ascoltare e seguire il mio corpo, anche di fronte al dolore lancinante, però sono IO che faccio nascere il bambino, non l’ostetrica. Senza saperlo, poche settimane dopo, un’ostetrica che mi affiancava in un corso di educazione affettiva e sessuale si presentò così “Io non faccio nascere i bambini. La mamma fa nascere i bambini. Io aiuto le mamme”.
Mi era tutto chiaro.
Dovevo fare qualcosa. Dovevo creare un luogo, uno spazio, un centro per me, per le mie sorelle, le mie amiche, per tutte le donne.
Dovevo creare un luogo simile a quello che avrei voluto per me, per aiutarmi a diventare donna e madre consapevole e “autonoma”, in grado di prendere le scelte giuste per me medesima, seguire il mio corpo, il mio istinto di donna e mamma perché… io sono come tutte le altre donne, ma sono anche unica nel mio essere. Così come lo sarà il tuo bambino, il tuo corpo, donna che mi stai leggendo.
E così a cascata il mio progetto iniziò a nascere. Ai miei studi di pedagogia affiancai un master biennale in pedagogia clinica in cui realizzai un progetto sperimentale sul ruolo del pedagogista nei corsi di accompagnamento alla nascita, nel post parto, nelle visite a domicilio per sostenere la madre.
Inizia a leggere moltissimo e ogni giorno, ancora oggi mi succede, scoprii qualcosa di nuovo: il lotus birth (il parto che attende che il bambino si stacchi da sé dal suo cordone ombelicale e dalla sua placenta), il co-sleeping (perchè finalmente abbiamo capito che anche se il bambino dorme nel lettone non significa che sarà un mammone!), il blessingway (la cerimonia spirituale per la donna che aspetta un bambino), il first moon party (la festa per il menarca, il primo sangue, il divenire donna) e il nostro essere ciclice, vicine alla luna, alle maree, all’acqua….per non parlare di tutte le pratiche ad alto contatto, non parlo solo di massaggio, ma anche di babywearing! Potrei andare avanti ancora per ore… ma arriviamo ad oggi.
Ci sono state tante persone, tanti professionisti, autori, libri, blog, siti internet, pagine facebook che mi hanno formato, incuriosita, “smontata”, supportata….e lentamente Mama-o dal 2009 ha iniziato a crescere, prima nella testa, poi sulla carta e poi fisicamente in uno spazio piccolissimo ad Arcore nel 2015 e poi i cambi di sede e le espansioni a Merate, in fattoria, in sedi sempre più adatte.
Ci sono state tante cose teoriche, ma c’è stata anche la mia esperienza di mamma che ha arricchito e fatto evolvere MAMA-O sempre di più, di questo devo ringraziare le mie due bambine che mi hanno fatto il dono di diventare la loro mamma!
E poi devo ringraziare mio marito, il mio compagno, amico, socio che mi ha “buttato giù dal burrone”, mi ha fatto mollare tutto e mi ha spinto ad aprire mama-o dopo 6 anni di pensieri, progettazioni, planning, idee…. NON LO RINGRAZIERO’mai abbastanza.
Ci siamo davvero e concretamente.
Ci siamo per le donne, di ogni età, per le madri, le ragazze, le nonne, le zie, le sorelle.
Ci siamo per i papà, i mariti, i compagni di viaggio di queste donne, coloro che “tagliano il cordone ombelicale” e si aprono al mondo.
Ci siamo per tutti i bambini, da quando sono embrioni a quando crescono, perché fin dal principio loro sentono, sentono tutto, siamo noi a doverci esercitare nell’ascolto.
Perchè più di 500 famiglie ci scelgono ogni anno per i corsi pre parto e i corsi 0/3 anni
Esperienza
Anni e anni di storie, le vostre e le nostre, pezzettini di vita condivisi e piccoli grandi passi, insieme, con le mamme e i loro bambini.Qualità
Quello che facciamo, lo facciamo bene, lo facciamo al meglio, lo facciamo sentendocelo dentro, lo facciamo “alla mama-o”, quando sai e sei davvero, tutto è naturale.Team a 5 stelle
Equipe periodiche di confronto, progettazione e supervisione. Ogni membro del team porta un pezzettino di sé che, con quelli degli altri, forma delle competenze uniche.Creatività
Ogni anno, ogni mese, ogni giorno sempre nuove idee per i nostri corsi, la nostra mente lavora sempre per voi!Persone al centro
I vostri bisogni ci guidano nelle proposte, i vostri suggerimenti sono il punto di partenza di ogni percorso e le nostre competenze sono lo strumento per starvi accanto!Unicità
Vi chiamiamo per nome, conosciamo la vostra storia, vi stiamo accanto dalla gravidanza ai 3 anni del bambino: da mama-o nessuno è solo un numero!Formazione continua
Ci teniamo al passo con le più recenti teorie, sia in ambito educativo (approccio montessoriano, reggio children e disciplina dolce) sia in ambito ostetrico (parto positivo, nascere naturale, parto attivo). Precedente
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Lo staff a 5 stelle

Azzurra Spreafico
Coordinatrice di Mama-o, Pedagogista e Consulente del sonno

Chiara Mattavelli
Esperta d’Arte e laboratori per bambini.

Eleonora Ratti
Osteopata

Giulia Tiranti
Biologa Nutrizionista

Valentina Sala
Logopedista

Equipe Psicologica MINDS
Terapia di Coppia e Terapia Famigliare
Per contattare il nostro staff scrivici a
Nello staff ci sono Educatori ed Esperti d’arte per i corsi/laboratori educativi, sensoriali, artistici, di manipolazione, di musica e di pittura per i bambini 0/3 anni e per lo spazio gioco di socializzazione e gioco sempre per i bambini 0/3 anni (nelle nostre sedi in Brianza di Merate e Arcore, nonché in fattoria d’estate ); Pedagogisti per consulenze pedagogiche educative (di cui una con approccio di consulenza secondo la DD ovvero disciplina dolce) e per lo spazio neomamme per il sostegno nella prima fase della maternità, il massaggio neonatale e i corsi rivolti ai genitori sui temi educativi della fascia 0/3 anni; ; una Biologo Nutrizionista per i piani nutrizionali per tutta la famiglia, con attenzione particolare alle mamme in gravidanza, alle mamme nel post parto, ai bambini in svezzamento e alle donne in menopausa; un Osteopata per tutta la famiglia, ma specializzata in particolare in osteopatia neonatale (coliche, stitichezza, torcicollo, plagiocefalie, disturbi del sonno, reflusso, otiti ricorrenti, dopo parti lunghi e difficoltosi, ecc.) osteopatia infantile e osteopatia per la gravidanza (dolori alla schiena, nausea, stitichezza, gonfiori, pubalgia, ecc.) e nel post parto (dopo un VBAC, un cesareo, per dolori alla schiena, dolori al pavimento pelvico o alle cicatrici, ecc.); una Psicologa Psicoterapeuta e una più ampia equipe psicologica sistemica relazionale (con diverse sedi in Brianza: Arcore, Merate, Monza, ecc.) per il sostegno psicologico delle mamme (depressione post partum, aborti, difficoltà a rimanere incinta, difficoltà di coppia, vaginismo, ecc.), per le consulenze in caso di difficoltà del sonno del neonato e per corsi specialistici quali ad esempio il percorso mamme bis per mamme alla seconda gravidanza
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Staff al lavoro















[...] basta così poco.
Forse abbiamo perduto il gusto della semplicità.
[...] un po' di pazienza, di modestia.
Di silenzio.
Un'attenzione lieve ma senza crepe.
Un po' d'intelligenza, un po' di riguardo per l'altro.
L'oblio di sé.
[...] Occorre amore.
Senza amore sarete solo abiliLEBOYER